domenica 27 aprile 2008

Una promessa: stackoverflow.com

Il mercato dei libri di programmazione, dice Joel Spolsky, è praticamente morto. I programmatori si documentano on line e raramente leggono un libro di programmazione. E giustamente, aggiungo io. I libri sono estremamente cari, incomprensibilmente prolissi e pretendono di essere così generici da soddisfare dal 14 enne che affronta la programmazione per la prima volta all'esperto programmatore che ha bisogno di una reference su una nuova tecnologia che deve apprendere.
I libri di programmazione tendono ad adattarsi ad una curva di apprendimento che è una sorta d'interpolazione di tutte le possibili curve d'apprendimento della fascia di mercato che l'editore vuole raggiungere. Il risultato è che non servono assolutamente a nulla, se non alcune rare eccezioni.

D'altra parte questo ha favorito un meccanismo di apprendimento della programmazione per tentativi ed errori, dove l'errore si corregge cercando su google il codice restituito e si tentano le varie soluzioni proposte da altri programmatori, della cui esperienza e capacità tecnica non si sa nulla. A volte dice bene alla prima botta, altre volte bisogna provare diverse soluzioni delle quali si capisce ben poco. Affinché tutto questi processi di correzioni producano qualcosa che sedimenti e si possa chiamare conoscenza, ci vuole molto tempo e molta costanza. Alla fine, pur avendo all'attivo una serie di progetti andati a buon fine perché bene o male i prodotti funzionano, molti programmatori non sanno cosa hanno fatto veramente. Per questo ci sono in giro milioni di programmatori mediocri o scarsi e pochissimi (ma veramente rari) bravi programmatori.

Un po' meglio va con le comunità semichiuse, tipo The Code Project, fonte alla quale anche io attingo spesso, perché almeno si può valutare lo spessore di chi fornisce soluzioni ed ha un taglio più didattico, cercando di insegnare una tecnica, invece di fornire una semplice ricetta risolutiva di un dato bug. Ma sono comunità che crescono in modo enorme e disordinato e non scalano bene. Rischiano spesso di diventare molto dispersive.

StackOverflow.com è una promessa che viene da Joel Spolsky e Jeff Atwood. Un sito per programmatori, per fare domande ed avere risposte. Semplice e funzionale e senza scopi di lucro nascosti. Così descritto da Joel:


We're starting to build a programming Q&A site that's free. Free to ask questions, free to answer questions, free to read, free to index, built with plain old HTML, no fake rot13 text on the home page, no scammy google-cloaking tactics, no salespeople, no JavaScript windows dropping down in front of the answer asking for $12.95 to go away. You can register if you want to collect karma and win valuable flair that will appear next to your name, but otherwise, it's just free.


Non vedo l'ora che sia on line per vedere se mantiene la promessa. Nel frattempo è possibile seguirne il blog e ascoltare i pdocast delle conversazioni telefoniche tra Joel e Jeff.